partito democratico pedara
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sabato 7 aprile 2012
giovedì 20 ottobre 2011
MANIFESTAZIONE NAZIONALE PD - Roma 5 novembre 2011
Chi volesse partecipare alla manifestazione nazionale del 5 Novembre a Roma, può contattare o mandare una e-mail di conferma a Salvo Bonaccorsi cell. 3478057498 (carpediem80@hotmail. it) L'anno scorso siamo andati in 18, se quest'anno fossimo di più non sarebbe male; la partenza è prevista da Catania venerdì 4 ore 22 circa, mentra il ritorno è previsto nella mattinata di domenica; il costo del treno è 10 euro (andata-ritorno).
martedì 31 maggio 2011
sabato 21 maggio 2011
REFERENDUM 12 E 13 GIUGNO 2011
Scheda completa sui quattro quesiti referendari del 12 e 13 Giugno 2011, che riguardano: il legittimo impedimento, la privatizzazione di fatto dell’acqua previsto dal decreto «Ronchi» (due quesiti) e il ritorno all’energia nucleare.
Tale scelta è stata criticata quale enorme spreco di denaro pubblico e come tentativo di non far raggiungere il quorum ai referendum. Un tentativo di boicottaggio. Infatti se non andranno a votare il 50% + 1 degli aventi diritto i referendum non saranno validi.
Il Ministro degli Interni Roberto Maroni (della Lega di «Roma ladrona») ha scelto per la divisione delle due consultazioni. Di fatto questa decisione costerà alle casse dello stato, come evidenziano alcune stime riportate dalla stampa, uno spreco di 400 milioni di euro in più rispetto ad un ipotetico accorpamento delle elezioni amministrative col referendum.
Un successo dei SI al Referendum costringerebbe la politica – sia del governo che dell’opposizione – a fare i conti con la volontà dei cittadini. L’impegno delle mobilitazioni sociali non si limiterebbe a manifestazioni finora inascoltate, ma cancellerebbe alcune delle peggiori leggi introdotte dal governo.
Nota: Il primo quesito sulla privatizzazione dell’acqua pubblica riguarda le modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica.
Si deve votare SÌ se si è contro la privatizzazione dell’acqua e contro la gestione dei servizi idrici da parte di privati.
Si deve votate NO se si è a favore della legislazione attuale.
Nota: Il secondo quesito sulla privatizzazione dell’acqua pubblica riguarda la determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all’adeguata remunerazione del capitale investito. In questo caso agli elettori viene proposta una abrogazione parziale della norma.
Si deve votare SÌ se si è contro la norma che permettere il profitto (non il recupero dei costi di gestione e di investimento, ma il guadagno d’impresa) nell’erogazione del bene Acqua potabile.
Si deve votate NO se si è a favore della legislazione attuale che ammette tale guadagno.
Nota: Lungo e articolato il quesito referendario per abrogare la norma per la «realizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia nucleare». Si tratta di una parte del decreto legge recante «Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria» firmato il 25 giugno 2008 e convertito in legge «con modificazioni» il 6 agosto dello stesso anno. Anche questo quesito è stato presentato dall’Idv.
Si deve votare SÌ se si è contro la costruzione di Centrali Nucleari in Italia.
Si deve votate NO se si è a favore della legislazione attuale che le prevede.
Nota: Questo quesito, per abrogare la legge sul legittimo impedimento, è quello dalle possibili ripercussioni politiche più forti. A proporre il referendum è stata l’Italia dei Valori. Dopo la dichiarazione di parziale incostituzionale della legge sul legittimo impedimento, la Corte di Cassazione ha autorizzato, con ordinanza, lo svolgimento del referendum.
Si deve votare SÌ se si è contrari al principio che Presidente del consiglio o ministro possano decidere di non comparire in tribunale nei processi che li riguardano.
Si deve votate NO se si è a favore della legislazione attuale che prevede questo «scudo» nei confronti del sistema giudiziario.
Per i «NO» si schiera chi accetta, soprattutto per coerenza ad una «logica» di mercato, sia la speculazione sull’acqua (pur sapendo che sia un bene pubblico essenziale per la vita); sia la speculazione sul nucleare (pur sapendo che questo sia giocare d’azzardo con il disastro nucleare a spese del pianeta e delle tasche dei contribuenti); sia la «libertà» di farla sempre franca, in quanto potenti, nei palazzi di giustizia.
Per i 4 «SI» voteranno quei cittadini intervistati che credono in un’Italia pulita, solidale, giusta e libera dai tentacoli anche politici della malavita. Che credono che la giustizia, per essere tale, deve essere assolutamente uguale per tutti, anche per i ricchi e i potenti, e soprattutto per i propri amministratori (presidenti del consiglio inclusi). Cittadini che, previdenti se non per sé, per i propri figli, vogliono vivere in un’Italia al sicuro dai disastri nucleari (la «peste radioattiva»), al riparo delle speculazioni dei pochi sulla vita dei molti. E che reclamano l’acqua come un bene inestimabile, proprietà irrinunciabile di ogni italiano.
Ed è assai probabile che con il referendum del prossimo giugno gli italiani diranno ‘no’ al nucleare. Secondo alcuni sondaggi, infatti, il 90 per cento circa degli italiani preferisce le fonti rinnovabili al nucleare. Non solo. A quanto pare, dopo il disastro in Giappone il 17 per cento della popolazione ha cambiato idea sulla sicurezza delle centrali nucleari, ora è pari al 69 per cento il numero di persone contrarie a questa misura.
[Si noti che il governo giapponese ha mantenuti segreti i dati su livelli di radiazioni molto maggiori a quelli rivelati sinora. Si veda: Giappone: disastro nucleare di Fukushima peggio di Chernobyl]
Ricordiamo inoltre, per correttezza, che è possibile scegliere quali referendum votare, ritirando solo le schede che interessano. Il quorum viene calcolato per ogni singolo quesito.
Cosa sono i referendum
Il referendum è uno strumento di esercizio della sovranità popolare, sancita all’articolo 1 della Costituzione della Repubblica Italiana, e l’esito referendario è una fonte del diritto primaria che vincola i legislatori al rispetto della volontà del popolo. Sono quattro le tipologie di referendum contemplate dalla Costituzione italiana:- il referendum abrogativo di leggi e atti aventi forza di legge,
- quello sulle leggi costituzionali e di revisione costituzionale,
- quello riguardante la fusione di regioni esistenti o la creazione di nuove regioni,
- quello riguardante il passaggio da una Regione ad un’altra di Province o Comuni.
Quando sono?
Secondo legge potevano essere svolti tra il 15 aprile e il 15 giugno, ma i referendum abrogativi sono stati infine fissati per il 12 e 13 giugno, quindi senza unire il voto con le elezioni amministrative del 15–16 maggio.Tale scelta è stata criticata quale enorme spreco di denaro pubblico e come tentativo di non far raggiungere il quorum ai referendum. Un tentativo di boicottaggio. Infatti se non andranno a votare il 50% + 1 degli aventi diritto i referendum non saranno validi.
Il Ministro degli Interni Roberto Maroni (della Lega di «Roma ladrona») ha scelto per la divisione delle due consultazioni. Di fatto questa decisione costerà alle casse dello stato, come evidenziano alcune stime riportate dalla stampa, uno spreco di 400 milioni di euro in più rispetto ad un ipotetico accorpamento delle elezioni amministrative col referendum.
Referendum, in campo la società civile: Quattro sì per cambiare l’Italia
È importante – il 12–13 giugno – raggiungere il quorum di 25 milioni di votanti ai Referendum e scegliere il SI a tutti i quesiti. È un voto che può porre alcuni limiti a un modello di sviluppo insostenibile, che ignora i costi ambientali, sociali e i beni comuni, e a un potere politico che calpesta giustizia e democrazia.Un successo dei SI al Referendum costringerebbe la politica – sia del governo che dell’opposizione – a fare i conti con la volontà dei cittadini. L’impegno delle mobilitazioni sociali non si limiterebbe a manifestazioni finora inascoltate, ma cancellerebbe alcune delle peggiori leggi introdotte dal governo.
Quesito n. 1 SCHEDA ROSSA: referendum acqua pubblica — abrogazione affidamento servizio ad operatori privati
«Volete voi che sia abrogato l’art. 23 bis (Servizi pubblici locali di rilevanza economica) del decreto legge 25 giugno 2008 n.112 «Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria» convertito, con modificazioni, in legge 6 agosto 2008, n.133, come modificato dall’art.30, comma 26 della legge 23 luglio 2009, n.99 recante «Disposizioni per lo sviluppo e l’internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia» e dall’art.15 del decreto legge 25 settembre 2009, n.135, recante «Disposizioni urgenti per l’attuazione di obblighi comunitari e per l’esecuzione di sentenze della corte di giustizia della Comunità europea» convertito, con modificazioni, in legge 20 novembre 2009, n.166, nel testo risultante a seguito della sentenza n.325 del 2010 della Corte costituzionale?».Nota: Il primo quesito sulla privatizzazione dell’acqua pubblica riguarda le modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica.
Si deve votare SÌ se si è contro la privatizzazione dell’acqua e contro la gestione dei servizi idrici da parte di privati.
Si deve votate NO se si è a favore della legislazione attuale.
Quesito n. 2 SCHEDA GIALLA: referendum acqua pubblica — abrogazione calcolo tariffa secondo logiche di «mercato»
«Volete voi che sia abrogato il comma 1, dell’art. 154 (Tariffa del servizio idrico integrato) del Decreto Legislativo n. 152 del 3 aprile 2006 «Norme in materia ambientale», limitatamente alla seguente parte: «dell’adeguatezza della remunerazione del capitale investito»?».Nota: Il secondo quesito sulla privatizzazione dell’acqua pubblica riguarda la determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all’adeguata remunerazione del capitale investito. In questo caso agli elettori viene proposta una abrogazione parziale della norma.
Si deve votare SÌ se si è contro la norma che permettere il profitto (non il recupero dei costi di gestione e di investimento, ma il guadagno d’impresa) nell’erogazione del bene Acqua potabile.
Si deve votate NO se si è a favore della legislazione attuale che ammette tale guadagno.
Quesito n. 3 SCHEDA GRIGIA: referendum energia nucleare
«Volete voi che sia abrogato il decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, nel testo risultante per effetto di modificazioni ed integrazioni successive, recante Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria, limitatamente alle seguenti parti: art. 7, comma 1, lettera d: realizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia nucleare?».Nota: Lungo e articolato il quesito referendario per abrogare la norma per la «realizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia nucleare». Si tratta di una parte del decreto legge recante «Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria» firmato il 25 giugno 2008 e convertito in legge «con modificazioni» il 6 agosto dello stesso anno. Anche questo quesito è stato presentato dall’Idv.
Si deve votare SÌ se si è contro la costruzione di Centrali Nucleari in Italia.
Si deve votate NO se si è a favore della legislazione attuale che le prevede.
Quesito n. 4 SCHEDA VERDE: referendum legittimo impedimento
«Volete voi che siano abrogati l’articolo 1, commi 1, 2, 3, 5, 6 nonchè l’articolo 1 della legge 7 aprile 2010 numero 51 recante «disposizioni in materia di impedimento a comparire in udienza?».Nota: Questo quesito, per abrogare la legge sul legittimo impedimento, è quello dalle possibili ripercussioni politiche più forti. A proporre il referendum è stata l’Italia dei Valori. Dopo la dichiarazione di parziale incostituzionale della legge sul legittimo impedimento, la Corte di Cassazione ha autorizzato, con ordinanza, lo svolgimento del referendum.
Si deve votare SÌ se si è contrari al principio che Presidente del consiglio o ministro possano decidere di non comparire in tribunale nei processi che li riguardano.
Si deve votate NO se si è a favore della legislazione attuale che prevede questo «scudo» nei confronti del sistema giudiziario.
Le posizioni
Per i «NO» si schiera chi accetta, soprattutto per coerenza ad una «logica» di mercato, sia la speculazione sull’acqua (pur sapendo che sia un bene pubblico essenziale per la vita); sia la speculazione sul nucleare (pur sapendo che questo sia giocare d’azzardo con il disastro nucleare a spese del pianeta e delle tasche dei contribuenti); sia la «libertà» di farla sempre franca, in quanto potenti, nei palazzi di giustizia.
Per i 4 «SI» voteranno quei cittadini intervistati che credono in un’Italia pulita, solidale, giusta e libera dai tentacoli anche politici della malavita. Che credono che la giustizia, per essere tale, deve essere assolutamente uguale per tutti, anche per i ricchi e i potenti, e soprattutto per i propri amministratori (presidenti del consiglio inclusi). Cittadini che, previdenti se non per sé, per i propri figli, vogliono vivere in un’Italia al sicuro dai disastri nucleari (la «peste radioattiva»), al riparo delle speculazioni dei pochi sulla vita dei molti. E che reclamano l’acqua come un bene inestimabile, proprietà irrinunciabile di ogni italiano.
Il referendum sul nucleare
Nonostante l’approvazione della moratoria di un anno sul nucleare in Italia, il referendum non si ferma. Anche per questo si voterà a giugno.Ed è assai probabile che con il referendum del prossimo giugno gli italiani diranno ‘no’ al nucleare. Secondo alcuni sondaggi, infatti, il 90 per cento circa degli italiani preferisce le fonti rinnovabili al nucleare. Non solo. A quanto pare, dopo il disastro in Giappone il 17 per cento della popolazione ha cambiato idea sulla sicurezza delle centrali nucleari, ora è pari al 69 per cento il numero di persone contrarie a questa misura.
[Si noti che il governo giapponese ha mantenuti segreti i dati su livelli di radiazioni molto maggiori a quelli rivelati sinora. Si veda: Giappone: disastro nucleare di Fukushima peggio di Chernobyl]
Per i Sì, o per i No, ma votiamo tutti
Non votare, adesso che tanto è stato fatto per garantire una scelta democratica del popolo, vorrebbe dire perdere un’occasione importantissima per affermare con chiarezza che i cittadini devono essere ascoltati. Votiamo tutti. Per i Sì o per i No, ciascuno voti a seconda della propria coscienza. Ma votiamo tutti. Non lasciamo la democrazia nelle mani dei pochi.Ricordiamo inoltre, per correttezza, che è possibile scegliere quali referendum votare, ritirando solo le schede che interessano. Il quorum viene calcolato per ogni singolo quesito.
domenica 1 maggio 2011
lunedì 25 aprile 2011
sabato 23 aprile 2011
venerdì 15 aprile 2011
sabato 12 marzo 2011
EXPO PEDARA 20 marzo - ore 18
Ingresso EXPO PEDARA via Toscano/Piazza del Popolo Facebook - partitodemocraticopedara |
martedì 15 febbraio 2011
lunedì 14 febbraio 2011
SE NON ORA QUANDO? ADESSO!!!
Grazie alle donne e agli uomini che ieri sono scesi nelle piazze di tutta Italia e di tanti Paesi di tutto il mondo per manifestare la volontà di costruire un paese migliore.
Grazie per l’adesione e il sostegno che ha unito così tante persone, numeri che non possono e non devono essere ignorati.
Grazie a tutte e tutti noi, che senza strumentalizzazioni abbiamo alzato una voce senza bandiere per dire: basta! Una voce che rimane alta contro chi sceglie ancora il silenzio come risposta.
La nostra lotta continua. Intanto continuiamo e continuate a rimanere in contatto con chi ieri era in piazza e con chi non ha potuto manifestare. Continuiamo e continuate a a discutere, a proporre, a costruire.
Ieri è iniziata la risposta al nostro “se non ora, quando?”.
Inizia L’ADESSO.
mercoledì 9 febbraio 2011
MANIFESTAZIONE 13 FEBBRAIO - mobilitazione donne italiane
Il Circolo del Partito Democratico di Pedara aderisce alla manifestazione del 13 Febbraio mobilitandosi insieme a tutte le donne italiane, contro il Presidente del Consiglio.
Vogliamo dire a Silvio Berlusconi che l'Italia delle feste di Arcore non è l'Italia vera.
Non è l'Italia delle donne che lavorano e contribuiscono alla crescita del paese, non è l'italia delle madri che mandano avanti la propria famiglia, non è l'Italia di tutte le studentesse che vogliono costruirsi il loro futuro.
Diciamo tutte a gran voce che non siamo donne a disposizione del Presidente, che il nostro paese vuole e deve CAMBIARE e per questo ne chiediamo le dimissioni imminenti.
Ci vediamo alle ore 10.30 alla villa Bellini, distribuiremo dei fogli con la frase:
Vogliamo dire a Silvio Berlusconi che l'Italia delle feste di Arcore non è l'Italia vera.
Non è l'Italia delle donne che lavorano e contribuiscono alla crescita del paese, non è l'italia delle madri che mandano avanti la propria famiglia, non è l'Italia di tutte le studentesse che vogliono costruirsi il loro futuro.
Diciamo tutte a gran voce che non siamo donne a disposizione del Presidente, che il nostro paese vuole e deve CAMBIARE e per questo ne chiediamo le dimissioni imminenti.
Ci vediamo alle ore 10.30 alla villa Bellini, distribuiremo dei fogli con la frase:
"Presidente io non sono una donna a sua disposizione".
SE NON ORA QUANDO?
13 FEBBRAIO 2011 VILLA BELLINI CATANIA 10:30-13:30
13 FEBBRAIO 2011 VILLA BELLINI CATANIA 10:30-13:30
mercoledì 5 gennaio 2011
IL CIRCOLO DEL PARTITO DEMOCRATICO DI MASCALUCIA
PROMUOVE
LA SECONDA SESSIONE DI INCONTRI SEMINARIALI
ALL'IMPEGNO SOCIALE E POLITICO
programma
1) Sabato 18 dicembre 2010
tema: L'Italia è una Repubblica democratica (artt. 1,2 e 3 della Costituzione)
relatore: Dott. Saro Condorelli - Segretario cittadino del Partito Democratico di Catania
2) Sabato 08 gennaio 2011
tema: Diritto d'informazione. L'etica nei mass-media (art. 21 della Costituzione)
relatori: Salvatore Scalia e Rosa Maria Di Natale
3) Sabato 22 gennaio 2011
tema: Il Codice etico del Partito Democratico
relatori: Luca Spataro - Segretario Prov.le del Partito Democratico
4) Sabato 26 febbraio 2011
tema: La scuola Italiana e la cultura della pace
tema: L'Italia è una Repubblica democratica (artt. 1,2 e 3 della Costituzione)
relatore: Dott. Saro Condorelli - Segretario cittadino del Partito Democratico di Catania
2) Sabato 08 gennaio 2011
tema: Diritto d'informazione. L'etica nei mass-media (art. 21 della Costituzione)
relatori: Salvatore Scalia e Rosa Maria Di Natale
3) Sabato 22 gennaio 2011
tema: Il Codice etico del Partito Democratico
relatori: Luca Spataro - Segretario Prov.le del Partito Democratico
4) Sabato 26 febbraio 2011
tema: La scuola Italiana e la cultura della pace
relatore: Prof. Rosario Impellizzeri
5) Sabato 26 marzo 2011
tema: I 150 anni dell' Unità d' Italia
relatore: Prof. Rosario Mangiameli
5) Sabato 26 marzo 2011
tema: I 150 anni dell' Unità d' Italia
relatore: Prof. Rosario Mangiameli
gli incontri si terranno alle ore 16:30 presso il
Circolo del Partito Democratico di Mascalucia
Via Etnea 202/204
"per partecipare" si partirà alle 16:00 da Corso Ara di Giove 134 Pedara
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