sabato 24 aprile 2010
venerdì 9 aprile 2010
DOMENICA 11 ore 10 - CONGRESSO DI CIRCOLO
Cari amici delle primarie del Partito Democratico
Con molti di voi, durante questi mesi abbiamo avuto modo di dialogare, con alcuni non è stato possibile perché è stato difficile stabilire un contatto.
E’ il momento di raccogliere quante più risorse ed energie possibili per dare vitalità e slancio al Partito Democratico, appena nato, per aiutarlo a crescere e risolvere prima possibile le difficoltà che vive a livello locale, regionale e nazionale.
E’ il momento di dare il proprio contributo e la personale disponibilità al progetto di un partito che ci è stato illustrato e al quale abbiamo creduto nel momento delle primarie.
E’ il momento di eleggere a livello provinciale e comunale gli organismi democratici che si dedicheranno alla costruzione del Partito.
Vi invito a partecipare al congresso di circolo del Partito Democratico di Pedara, in via Etnea 3, Domenica 11 Aprile alle ore 10:00 per eleggere i delegati al congresso provinciale, dove sono candidati alla segreteria: Luca Spataro, segretario uscente, e Antonio Rizzo, consigliere provinciale; per eleggere inoltre il coordinamento del circolo di Pedara, il quale esprimerà il segretario e gli organi direttivi.
Potranno esercitare il diritto elettorale, attivo e passivo, gli iscritti del 2009 che abbiano rinnovato la tessera nel 2010, i nuovi iscritti hanno diritto all’elettorato passivo.
L’assemblea si svolgerà nel seguente modo: dalle ore 10 alle 11 saranno presentate le mozioni, dalle 11 alle 11:30 si presenteranno le liste, dalle 11:30 alle 13:00 si svolgeranno le votazioni.
Per dare qualche motivazione in più all’impegno e alla partecipazione Vi inoltro la lettera che Bersani ha scritto agli elettori del Partito democratico. E’ ricca di spunti di riflessioni e di motivazioni.
Spero siate numerosi. Saluti.
Prof. Giuseppe Consoli
Coordinatore del Circolo del Pd di Pedara
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Carissimo/a,
le recenti elezioni regionali sono state per tutti noi un passaggio importante, che ci mostra tutta la complessità e la profondità dei problemi che abbiamo di fronte.
Il Partito democratico è in piedi. Sentiamo forte in queste ore la delusione per avere perso la guida di alcune regioni, e il Lazio e il Piemonte per una manciata di voti. La delusione è solo in parte attenuata dal fatto che abbiamo conquistato comunque la presidenza di sette tra le tredici regioni in palio: un risultato certamente non scontato alla luce dei rapporti di forza che si sono determinati nelle elezioni più recenti, tenendo conto che le elezioni regionali del 2005 si erano svolte dentro un altro universo politico. Va rimarcato che per la prima volta dopo molto tempo, nel voto di domenica e lunedì scorsi si è verificato un arretramento consistente dei consensi del Popolo delle libertà, solo in parte compensato dalla crescita della Lega; le distanze tra il campo del centrodestra e il campo del centrosinistra sono oggi sensibilmente inferiori rispetto a un anno fa, e quindi pur dentro a elementi di delusione si apre uno spazio per il nostro impegno e per il nostro lavoro.
Tuttavia, dal voto emergono chiaramente alcuni problemi di fondo nel rapporto tra i cittadini italiani e la politica: c’è una disaffezione crescente, che si manifesta come distacco e radicalizzazione, verso una politica che gli elettori percepiscono come lontana dai loro problemi. Una crisi sociale ed economica pesante fa sentire ogni giorno le sue conseguenze sulla vita dei cittadini, senza che dal governo arrivino risposte adeguate alla gravità dei problemi. Il principale responsabile di questa situazione è il presidente del consiglio; ma è una situazione che interroga anche noi.
La possibilità di cambiare il corso delle cose è legata alla nostra capacità di offrire un’alternativa positiva e credibile, di dare un’altra possibilità agli italiani. Adesso dobbiamo accelerare. Da qui dobbiamo ripartire mettendoci al lavoro per rafforzare il nostro progetto e per dare radicamento a un Partito democratico concepito come una grande forza popolare, presente con continuità ovunque la gente vive e lavora e capace di offrire proposte che abbiano un contenuto sempre più visibile e coerente.
Diversamente, i rischi non solo di disaffezione dell’elettorato ma anche di radicalizzazione e di frammentazione impotente, non potrebbero che diventare più gravi.
Dobbiamo servire il Paese raffigurandoci come un partito fondato sul lavoro, il partito della Costituzione, il partito di una nuova unità della nazione.
Il Partito democratico è il partito di una nuova centralità e dignità del lavoro dipendente, autonomo, imprenditoriale e della valorizzazione del suo ruolo nella costruzione del futuro del Paese.
È il partito che non accetta che il consenso venga prima delle regole e lavora per istituzioni più moderne rifiutando la chiave populista. È il partito che dà una risposta innovativa al tema delle autonomie nel quadro di una rinnovata unità nazionale.
Avvieremo insieme un grande piano di lavoro incardinato su questi obiettivi.
È evidente in questo l’importanza del ruolo dei circoli come punto di presenza e di impegno visibile del partito sui territori e come luogo della selezione della nuova classe dirigente della quale abbiamo bisogno. È pensando a tutto questo che voglio ripetere anche qui che nel Partito democratico c’è spazio, come è nostro costume, per una discussione larga e libera sul dopo elezioni e sulle prospettive del nostro partito, ma non per dibattiti autoreferenziali che potrebbero allontanarci dal senso comune dei nostri concittadini.
Buon lavoro. Approfitto per rivolgere a tutti voi e alle vostre famiglie i miei auguri di Buona Pasqua e vi saluto ringraziandovi per il vostro impegno.
Roma 01/04/2010 PierLuigi Bersani